Aprire un agriturismo per cambiare vita e lavorare a contatto con la natura: un sogno di molte persone spesso, però, difficile da realizzare. Se non si ha la fortuna di nascere in una famiglia di agricoltori, che già possiedono un terreno coltivato, un allevamento, una struttura, l’impresa può risultare davvero ardua a causa dei costi iniziali. Quella di gestire un agriturismo anziché comprarlo può allora essere la soluzione, almeno per cominciare.
Gestire un agriturismo: opportunità e vantaggi
L’agriturismo in Italia va a gonfie vele, con un’offerta extra-alberghiera in costante crescita. Il nostro paese, fatto di piccoli comuni e tanta diversità culturale, ambientale ed eno-gastronomica, si presta particolarmente bene a questo tipo di turismo “lento”. Gli ospiti hanno la possibilità di vivere esperienze fortemente caratterizzate dalla tipicità dei prodotti locali e della natura del posto, che offre momenti di divertimento, di scoperta, ma anche di relax.
E così succede che (dati Istat del 2021)
- in Italia esistono oltre 25 mila agriturismi
- negli ultimi 13 anni il loro numero è aumentato del 41,4% (ovvero 7.340 unità)
- il tasso medio annuo di crescita tra il 2007 e il 2020 è stato del 2,5%.
Naturalmente, non sono tutte rose e fiori. La pandemia ha fatto sentire i suoi effetti a causa delle chiusure e del drastico calo delle presenze. Ma la buona salute del settore è dimostrata dal fatto che comunque, persino nell’anno nero del Covid, è proseguita la crescita, anche se più contenuta.
Un dato della ricerca Istat (quello sulle chiusure) indica in modo particolare quali sono le opportunità per gestire un agriturismo con successo. Infatti, tra i 1.385 agriturismi cessati nel 2020, oltre il 30% non offriva servizi di alloggio né di ristorazione ma solo servizi di degustazione, trekking, attività sportive.
Significa che resistono meglio gli agriturismi che offrono l’alloggio (ha chiuso solo l’1,9%), quelli che offrono la ristorazione (1,5%), mentre le strutture che hanno sia alloggio che ristorazione praticamente non chiudono (0,8%), oltre ad essere anche più longeve, specie se abbinano a questi servizi anche altri tipi di attività.
Come gestire un agriturismo
Insomma, anche gestire un agriturismo – come qualsiasi altra attività turistica – richiede di saper scegliere e individuare l’offerta giusta proposta nel modo giusto al pubblico giusto. Non basta essere semplicemente proprietari di una struttura o possedere un terreno agricolo: per sfruttare le molte opportunità, occorre caratterizzare la propria struttura in modo che si differenzi dagli altri agriturismi sfruttando, ad esempio, le peculiarità del territorio o dell’azienda agricola e decidendo di conseguenza quali attività svolgere: enogastronomia; ecosostenibilità; trekking ed escursioni; valorizzazione del patrimonio storico-culturale; fattorie didattiche.
Anche il tipo di target al quale rivolgersi è cruciale perché determina le potenzialità di guadagno ma anche il tipo di investimenti da fare e l’organizzazione della struttura.
La scelta del profilo agrituristico, quindi, non può essere casuale e richiede sempre un minimo di competenze e conoscenze che aiutino a ideare e sviluppare attività originali che possano incrementare l’attrattività turistica dell’azienda e aumentare così i guadagni.
Inoltre, poiché si tratta di un lavoro che porta a diretto contatto con il consumatore, conoscere qualche tecnica di comunicazione e marketing non guasta, sia che si tratti di un agriturismo gestito in forma familiare o in forma aziendale. E sia che tu voglia proporti direttamente come gestore di una struttura già avviata o sia il proprietario della struttura e voglia migliorare la qualità dei servizi.
In entrambi i casi, può aiutarti un corso specifico con il quale approfondire temi quali la definizione dell’offerta turistica, le promozioni e le attività di marketing, l’accoglienza degli ospiti, l’organizzazione del servizio di ristoro e alloggio, il coordinamento degli eventuali dipendenti, la verifica del gradimento dei clienti, la gestione amministrativa.
Prendere in gestione un agriturismo
Al proprietario dell’agriturismo, cioè all’imprenditore agricolo, competono anche altre mansioni e altri obblighi come la coltivazione dei terreni, la gestione degli allevamenti, la trasformazione dei prodotti, oltre che alcuni adempimenti burocratici come l’ottenimento del “certificato di connessione” richiesto in alcune regioni.
Il gestore, invece, si occupa prevalentemente dell’organizzazione delle attività e dell’accoglienza degli ospiti.
Le due figure devono necessariamente collaborare, perché da entrambe dipende la buona riuscita dell’attività: l’uno manda avanti l’impresa agricola – cuore di qualsiasi agriturismo; l’altro gestisce l’attività turistica in senso stretto, basandosi su ciò che l’azienda e il territorio sono in grado di offrire, portando idee e spunti per venire incontro alle richieste e alle necessità degli ospiti.
Anche quando l’imprenditore agricolo che cede in gestione decide di continuare a partecipare all’attività della struttura, il gestore mantiene comunque una notevole autonomia perché è parte attiva della buona riuscita dell’impresa e riconosce al proprietario una percentuale dei ricavi o paga un affitto.
Il gestore, pur non essendo un imprenditore agricolo, deve conoscere il territorio e le sue peculiarità; le caratteristiche dei prodotti; le attività che si possono svolgere; le normative di riferimento.
Ecco perché, oltre ad un corso per diventare gestore di agriturismo, ti sarà utile avere un forte legame con il territorio e con tutto ciò che riguarda la vita di campagna, a contatto con la natura e gli animali.