Che l’Italia non sia ancora un Paese nel quale le donne riescono ad entrare facilmente nel mercato del lavoro, è purtroppo evidente. A confermarlo è l’ultimo rapporto Censis pubblicato a fine 2019 che dimostra come l’Italia sia il fanalino di coda nella classifica degli Stati dell’Unione Europea per occupazione femminile ed ancora di più nel settore tecnologico.
Le donne italiane, infatti, rappresentano solo il 42,1% dei lavoratori complessivi, con un tasso di attività femminile del 56,2% ben distante dall’oltre 80% della Svezia, il primo Paese europeo in questa classifica. Si tratta di un problema che affonda le sue radici più profonde in un discorso culturale e sociale di più ampio respiro.
Il settore tecnologico: un gap ancora più evidente
Se questi dati possono sembrare molto preoccupanti, ancor più allarmanti sono quelli che provengono dal settore tecnologico e informatico. Negli ultimi decenni, stiamo vivendo un cambiamento radicale della società e del mercato del lavoro, che si indirizzano verso una digitalizzazione sempre più palese.
Per questi motivi, le figure professionali tecnologiche, con particolare riferimento all’ambito IT, rivestono un ruolo che diviene sempre più centrale e importante: in questa rivoluzione, però, ancora una volta nella storia, le donne rischiano di essere considerate marginali.
Questo aspetto emerge con particolare preoccupazione nel report realizzato dal World Economic Forum dal titolo “Il Gap di Genere a livello Globale nel 2020“.
In questa minuziosa ricerca, infatti, si evidenzia che il divario di genere tra uomini e donne diviene maggiore nell’ambito delle professioni tecnologiche e informatiche, arrivando a toccare una quota di share nelle attività legate al cloud computing dell’88% per gli uomini e di solo il 12% delle donne.
Quali sono le cause di questa situazione?
Analizzare le cause di un problema così ampio e complesso risulta essere alquanto difficile, tuttavia alcune tra le principali motivazioni alla base di questo gap così ampio sono le seguenti:
- Un problema di educazione: è un aspetto purtroppo ancora fortemente radicato nella nostra società, pensare che esistano delle professioni da uomo e altre da donna. E le professioni tecnologiche e informatiche appartengono a questa prima categoria. Provate a pensare ad uno sviluppatore software: pensereste ad uno sviluppatore donna o a un programmatore uomo? Nella maggioranza dei casi sarete portati a raffigurare nella vostra mente una persona di genere maschile. Questo nonostante alcune tra le più autorevoli esperte di sviluppo informatico siano state e continuano ad essere proprio delle donne. Questo elemento porta ad un contesto culturale e sociale in cui le donne non sono stimolate da fattori esterni ad avvicinarsi a questo mondo.
- La disparità di conoscenza: il motivo precedentemente analizzato porta spesso ad una disparità di conoscenze evidente. Il pc in un nucleo famigliare con diversi bambini diviene più facilmente proprietà di un maschio piuttosto che di una femmina. Ciò causa l’impossibilità per molte persone di genere femminile di appassionarsi ad un settore che anche loro stesse sono influenzate nel considerare lontanissimo dai propri interessi.
Come superare gli ostacoli?
Molti degli ostacoli che le donne si trovano a dover affrontare quando si affacciano al mercato del lavoro sono proprio i pregiudizi. Pregiudizi che, talvolta, loro stesse inglobano come credenze indiscutibili.
Per prima cosa, è fondamentale quindi abbattere questi stereotipi falsi e infondati. Il mondo informatico è un settore che prevede una forte componente creativa, collaborativa, di lavoro di squadra e di una solida capacità di organizzazione: tutti elementi nei quali le donne non hanno sicuramente nulla da invidiare ai loro pari di genere maschile.
Come secondo aspetto, nonostante una situazione ancora molto squilibrata, sono proprio le aziende del settore tecnologico e informatico le più attente e predisposte ad inserire nelle loro Carte dei Valori l’obiettivo primario di colmare il gap di genere, mostrando così segnali di forte apertura e, al tempo stesso, intolleranza nei confronti delle discriminazioni.
In terzo luogo, per sua natura questo tipo di settore si accompagna perfettamente alle possibilità di smart-working, offrendo così l’opportunità di lavorare da casa e concedendo più libertà e autonomia ai lavoratori nel gestire le proprie mansioni quotidiane. Per una donna e mamma, questo è un aspetto molto importante che permette di conciliare carriera e famiglia.
Come ultimo fattore, un compito importante spetta al mercato del lavoro che deve evolversi e considerare ogni gap fondato esclusivamente sulla differenza di genere come assai nocivo e dannoso, anche da un punto di vista economico. Bisogna, infatti, investire nei talenti, al di là del sesso di appartenenza.
Formazione online per le donne
Il digitale ha sicuramente agevolato il superamento di quelle barriere soprattutto di conoscenza, precedentemente illustrate. Infatti, come potente alleato delle donne, subentra Internet e la possibilità di assicurarsi una formazione online adeguata e rigorosa, grazie ai corsi digitali.
Questi percorsi di apprendimento si rivolgono a tutti coloro che hanno sete di conoscenza e che magari non hanno tempo e modo di frequentare delle lezioni dal vivo.
Entrare in un settore tecnologico potrebbe sembrare un percorso ostico e complesso, non alla portata di tutti. In realtà affidandosi alle competenze degli esperti, è possibile trovare dei piani formativi studiati da professionisti del settore che possono portare all’acquisizione di conoscenze tecniche nel giro di breve tempo.
Sono svariati i percorsi formativi online con i quali ci si può affacciare al mondo digitale: se non ci si vuole addentrare eccessivamente nel tecnico, si potrebbe optare per un corso per diventare blogger di successo, mentre se si è incuriositi dalla programmazione si potrebbero scegliere dei corsi dedicati alla programmazione web o addirittura ad un master per lo sviluppo di applicazioni Java o mobile per Android.
Per chi è all’inizio ad esempio consigliamo il nostro corso online gratuito “Introduzione alla Programmazione”