Che succede se a 40 anni decidi che è ora di tirare fuori la laurea dal cassetto? Ti si apre un mondo di possibilità se imbocchi la via giusta e trovi persone veramente desiderose di supportarti. Oppure puoi finire fuori strada se vieni sopraffatto da regole, norme, direttive, regolamenti, consigli più o meno interessati.
La storia di Patrizia Summa insegna che non è mai troppo tardi per realizzare i propri obiettivi. Patrizia è di Potenza, ha 48 anni e da quasi due anni lavora come assistente amministrativa in un liceo scientifico di Mantova, dopo aver lasciato il suo posto di commessa: «Non volevo che la mia laurea in giurisprudenza rimanesse in un cassetto e iniziai a pensare di intraprendere la carriera di docente. Mi dicevo: meglio tardi che mai. Di qui la decisione di iniziare un nuovo cammino, pur con i conseguenti sacrifici in termini di tempo e denaro».
Con fiducia e coraggio Patrizia si è gettata nell’impresa. «Nel 2017 ho iniziato a considerare la possibilità di iscrivermi nelle graduatorie provinciali per le supplenze come docente di scuola secondaria di secondo grado, mi sono informata e documentata, e mi è stato subito chiaro che al mio piano di studi mancavano alcuni esami di economia (cioè 36 Cfu) per avere accesso alla classe di concorso (discipline giuridiche ed economiche) e che bisognava sostenerli presso un’università. Qualcuno ha tentato di scoraggiarmi: mi dicevano: “Ma chi te lo fa fare, è complicato, perdi tempo, i posti non ci sono…”. Ma come ho detto non volevo continuare a sprecare i miei anni di studio. La scelta più logica era iscriversi ad un’università online, che mi permetteva di studiare e continuare a lavorare e mi sono iscritta alla Unipegaso».
Sei stata consigliata nella scelta dell’università e nella scelta del piano di studi?
Per fortuna sì. Mi hanno aiutata gli orientatori di FioreRosalba.com. Con loro ho verificato passo passo tutti i crediti formativi richiesti per potermi iscrivere nelle graduatorie per fare le supplenze. Ho sostenuto gli esami e mi sono iscritta nelle graduatorie provinciali in seconda fascia fuori regione. Purtroppo la classe di concorso è satura e non ho fatto nessuna supplenza. Nel frattempo il ministero ha stabilito come condizione necessaria a tutti coloro che vogliono fare l’insegnante indipendentemente dalla classe di concorso il possesso dei famosi 24 Cfu.
Un’occasione da non perdere, immagino.
Infatti. Così ho contattato nuovamente Rosalba Fiore e sempre con Unipegaso ho sostenuto 4 esami nelle materie legate alla didattica e all’insegnamento che mi garantivano i 24 Cfu. Unipegaso poi ci ha proposto anche un master in metodologie riguardanti la mia materia di concorso e ho fatto anche quello.
A quel punto avevi tutte le carte in regola per diventare insegnante?
Sì. Nel 2020, quando è uscito il bando, ero a posto con il piano di studi e con i 24 Cfu. Perciò ho fatto subito la domanda. Purtroppo, lo scoppio della pandemia ha rallentato tutto il processo, la procedura concorsuale si è avviata solo quest’anno (2022). Ho superato tutte le prove ma la procedura ancora non è terminata: la graduatoria uscirà sicuramente nel 2023.
Che prospettive hai adesso?
I posti messi a concorso dal bando sono pochi, gli idonei al concorso sono tanti, quindi non penso che riuscirò ad entrare in ruolo, almeno non nell’immediato. Il vantaggio del superamento di questo concorso è che adesso ho ottenuto l’abilitazione come insegnante, potrò iscrivermi in prima fascia per le supplenze, una carta vincente che mi darà maggiori possibilità di diventare insegnante, anche se siamo troppi e i posti sono pochi…
E il lavoro come assistente amministrativa?
Questo è un percorso che ho intrapreso nel frattempo che portavo avanti quello per la docenza. Era sufficiente il diploma (si accede per soli titoli) e siccome a Potenza non c’erano possibilità ho fatto domanda a Mantova, ho avuto la prima nomina a una supplenza breve nel 2020. Nella prossima primavera avrò superato i 24 mesi di servizio, condizione necessaria per iscrivermi nella prima fascia nelle prossime graduatorie. A settembre 2023 se ci saranno posti sufficienti potrei entrare di ruolo come assistente amministrativa.
Quindi sei a Mantova da circa due anni: come ti trovi? Pensi di tornare a Potenza?
A Mantova mi trovo molto bene, è un bell’ambiente lavorativo, ho imparato tanto, ma i miei affetti familiari sono a Potenza e ovviamente mi piacerebbe tornare. In questo momento della mia vita ho davanti a me due prospettive lavorative per il futuro, quella di assistente amministrativa, non più precaria ma di ruolo, e quella di insegnante.
In cosa consiste il lavoro di assistente amministrativo?
Il lavoro si svolge nella segreteria scolastica, la mia mansione è di addetta all’ufficio protocollo, con supporto all’ufficio del personale e all’ufficio contabilità. È un lavoro gratificante e soprattutto stimolante, lo svolgo con impegno e passione.
Una volta di ruolo che prospettive si aprono?
Spero di riuscire ad avere il ruolo come assistente amministrativa nel più breve tempo possibile, che è un garanzia di stabilità. Poi se mi verrà data la possibilità di fare la docente potrò accettare l’incarico come precaria e conservare il posto di assistente amministrativa.
Chissà cosa mi riserverà il futuro, forse anche la possibilità di lavorare nella mia città natia.
Guardando indietro, è stata la scelta giusta?
Direi proprio di sì sì. Il percorso per me era chiaro, ma l’aiuto del team di Rosalba Fiore è stato determinante: sempre molto chiari nelle spiegazioni e attenti alla mia situazione particolare. Tanto che gli ho chiesto anche altre consulenze successive, per amici e parenti.