Secondo l’OMS, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le scienze della nutrizione si occupano di studiare i processi chimici e biologici della nutrizione. In particolare, hanno come obiettivo quello di migliorare l’alimentazione degli individui per ottenere una corretta crescita fisiologica, aumentare la spettanza di vita e prevenire patologie legate all’abuso di cibo e alla scorretta alimentazione.
Difatti, fra le conseguenze di una cattiva dieta alimentare troviamo: obesità, sovrappeso, diabete e tumori dell’apparato digerente.
La parola nutrizione viene spesso utilizzata come sinonimo di alimentazione e viceversa, anche se per nutrizione s’intende quell’insieme di processi grazie ai quali l’organismo riceve, trasforma ed utilizza le sostanze chimiche contenute negli alimenti.
Invece, il termine alimentazione si riferisce alla conseguenza di una serie di attività culinarie da parte dell’uomo, il quale sceglie gli alimenti adatti ad essere ingeriti e li mangia, solo dopo aver tolto gli scarti e averli trattati in
vario modo, come ad esempio la semplice cottura.
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La nostra alimentazione nel tempo
L’alimentazione è variabile per ogni specie animale, in base alle loro esigenze e alla disponibilità di cibo. Per l’essere umano, invece, già ai tempi dell’Homo erectus e dell’Homo sapiens l’alimentazione era basata sulla cottura dei pasti, sia che si trattasse di pesce, carne o vegetali.
Inoltre, l’uomo viene definito ‘onnivoro’ grazie alla varietà di cibo che mangia nel corso della sua vita, facendo eccezione solo per alcune tribù che vivono in aree tropicali, che si nutrono solo di vegetali, e per gli Inuit, popolazione eschimese, la quale si ciba prevalentemente di carne.
L’evoluzione dell’uomo è avvenuta in un ambiente dove gli alimenti erano scarsi e difficili da procacciare, a differenza dei giorni nostri dove è possibile reperire frutta e verdura fuori stagione.
Ora, la nostra alimentazione è piuttosto diversa rispetto ai predecessori, ma possiamo stabilire che il primo principale mutamento di alimentazione da parte dell’uomo nel tempo è avvenuto nel periodo del Neolitico, 10mila anni fa, grazie alla creazione di allevamenti (dapprima solo di ovini e poi anche di bovini) e all’innovazione dell’agricoltura. Questo cambiamento radicale dello stile di vita ha permesso ai nostri antenati di nutrirsi soprattutto di cereali e proteine vegetali, aumentando anche l’ingestione di proteine animali grazie ai prodotti derivati dall’allevamento.
Scienze dalla nutrizione il percorso formativo
Rispetto al passato, alimentarsi in maniera corretta è diventata una vera e propria scienza. Esistono diversi corsi di laurea, come Biologia, Alimentazione e Nutrizione Umana, specializzazioni per i laureati in Medicina e Chirurgia e Biotecnologie, che permettono di diventare professionista in Nutrizione.
I laureati in questo ambito conosceranno la composizione chimica e microbiologica degli alimenti e tutti gli stadi del processo nutrizionale dell’uomo, al fine di consigliare diete equilibrate e prevenire malattie secondarie ad una cattiva alimentazione.
Inoltre, la figura del nutrizionista, una volta iscritto all’Albo professionale dei biologi, potrà inserirsi in diversi contesti lavorativi:
- centri fitness o sportivi, per consigliare la corretta alimentazione associata allo sport;
- centri privati, per curare i disturbi alimentari, affiancati da un equipe di professionisti, come psicologi e medici;
- centri di ristorazione, per stilare un corretto menù giornaliero;
- proporsi come nutrizionista privato, con studio di proprietà.
Ma quali sono le principali competenze di un laureato in scienze dell’alimentazione?
Sicuramente, il nutrizionista può valutare le necessità energetiche e nutritive dei soggetti a carico, grazie anche all’ausilio di strumentazione specifica, e raccomandare una dieta su misura per il paziente in base alle sue esigenze.
Inoltre, può incentivare diete equilibrate a mense aziendali, gruppi di sportivi giovani o professionisti, case di riposo, ospedali, ecc. in base all’età dei soggetti che le frequentano, alla loro attività giornaliera e ad eventuali patologie.
Nello specifico può:
- creare una dieta personalizzata in base alle caratteristiche del soggetto;
- consigliare la dieta del sondino, ovvero un metodo di assunzione di cibo tramite sondino nasale;
- fare test per le intolleranze alimentari;
- consigliare la dieta del DNA, ovvero una dieta personalizzata basata sul rapporto tra il genoma e il cibo;
- creare diete alimentari associate allo sport, sia per giovani atleti che per sportivi professionisti;
- prescrivere la dieta a zona, ovvero una dieta che serve a mantenere l’insulina nel sangue ad una certa concentrazione con una buona distribuzione dei macro-nutrienti (carboidrati, proteine e lipidi) durante l’arco della giornata.
Il nutrizionista può curare le persone
Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo, così recitava Ippocrate nel 400 a.C. e ancora oggi è possibile dire che aveva ragione.
Il nutrizionista, infatti, non è solo una figura di riferimento per l’assunzione di cibo, ma anche per la qualità e la quantità di alimenti ingeriti, che possono aiutare il nostro organismo nei momenti di stress, difficoltà e patologie. Il nostro corpo parla, e a volte anche tramite gravi malattie.
Fra i disturbi e le patologie che possono essere trattate dai nutrizionisti troviamo:
- diabete;
- celiachia;
- gastrite;
- morbo di Crohn;
- tiroiditi;
- ipertensione arteriosa;
- disturbi alimentari;
- obesità infantile;
- cellulite;
- artrite ed osteoporosi;
- psoriasi;
- cistite.
Corsi di laurea in materie alimentari
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