Nel fantastico mondo della cosmetica entrano di prepotenza due nuovi protagonisti: il digitale e la sostenibilità green. Per il settore, infatti, il 2022 si annuncia come un anno cruciale sul fronte dei comportamenti di acquisto: sempre più orientati all’e-commerce e ai prodotti eco-friendly con ingredienti naturali e packaging plastic free.
Cosmetica, la rivoluzione è digital
Promette di essere una vera rivoluzione, di quelle dalle quali non si torna indietro: come contraccolpo alla pesante crisi provocata dal lockdown del 2020 l’e-commerce sta letteralmente esplodendo.
Già iniziata da qualche anno, la cavalcata del canale digitale nel settore della cosmetica sembra ormai inarrestabile. Complici anche le nuove abitudini e i nuovi comportamenti di acquisto imposti da lockdown e chiusure – che tanto hanno fatto soffrire il comparto nel 2020 – i numeri non lasciano dubbi: gli acquisti online sono cresciuti del 42% nel 2020 con un ulteriore crescita nel 2021 (29% circa) tanto che l’e-commerce è ormai il quarto canale di vendita. Si spiega anche così il +10% del fatturato complessivo del settore registrato nel 2021 rispetto al 2020 (i dati sono di Confindustria).
Così, il settore della cosmetica si avvia a recuperare i livelli pre-pandemia, ma in uno scenario completamente cambiato, se è vero che le vendite online rappresenteranno il 23% del beauty entro il 2022 per diventare il canale predominante nel 2024.
L’Italia – tradizionalmente più conservatrice di altri paesi avanzati – sembra quindi allinearsi ad un trend globale, nel quale i protagonisti non sono solo le generazioni più giovani e cambiano radicalmente le opzioni di consumo e lo stile di vita: dagli acquisti sui social network al live streaming, dall’e-commerce all’intelligenza artificiale (che permette, ad esempio, di provare virtualmente un rossetto o un ombretto) e all’omnicanalità.
Sostenibilità e green
Cambia l’audience; cambiano i canali di vendita; cambiano le abitudini; cambiano le caratteristiche che il prodotto e/o il servizio devono avere per venire incontro ai gusti del pubblico.
L’attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici oggi è meno superficiale. Le persone sentono il bisogno di fare azioni concrete e agire in prima persona per dare il proprio contributo, anche minimo. Per esempio, attraverso acquisti più consapevoli.
È la cosiddetta clean beauty, rituali di bellezza etici, a spreco zero, a basso impatto ambientale, più sani. Nella convinzione che quello che va bene per il pianeta va bene anche per la salute del nostro corpo, dentro e fuori.
Ecco perché tra gli scenari futuri del settore della cosmetica gli esperti mettono anche la sostenibilità ambientale, con una maggiore attenzione agli ingredienti naturali, alla riduzione della plastica e alla sicurezza dei prodotti.
Per esempio, si sta registrando un vero e proprio boom dei cosmetici solidi, con le aziende che fanno a gara a introdurre nuovi prodotti: shampoo, balsami, detergenti per il corpo in formato solido sono, infatti, la miglior risposta alla riduzione dei rifiuti e della plastica perché non hanno praticamente bisogno di essere confezionati. E per lo più sono formulati con ingredienti naturali (erbe, olii essenziali, fiori, piante), proprio quelli sui quali si sofferma ampiamente il corso di cosmetologia che trovi sul nostro sito.
O i cosmetici waterless (skincare, cura dei capelli o make-up), pensati per risparmiare una risorsa preziosa come l’acqua ma anche per una maggiore efficacia, in quanto i principi attivi degli ingredienti agiscono più in profondità.
Non contenendo acqua, questi prodotti (unguenti, polveri, oli concentrati, maschere, burri, creme e sieri pressati) hanno il vantaggio di non dover utilizzare battericidi e conservanti. I sostituti dell’acqua? Estratti di piante e frutti, oli concentrati e idrolati bio (ad esempio lavanda o rosa damascena).
Un settore che guarda al futuro
La crisi pandemica lascia l’industria della cosmetica proiettata al futuro e tutto sommato in buona salute, con le aziende e i marchi impegnati nella digitalizzazione e a rispondere alle nuove domande dei consumatori, sostenibilità in primis.
In questa direzione andranno gli investimenti degli imprenditori del settore, con ricadute interessanti anche sul fronte dell’occupazione per le figure di riferimento: ricerca e sviluppo, comunicazione, centri estetici.
Link utili: https://www.fiorerosalba.com/come-si-diventa-beauty-influencer/