QUALIFICA EQF
il quadro europeo delle qualifiche professionali e le professioni regolamentate
Con l’apertura delle frontiere e la possibilità per un cittadino di andare a lavorare in uno qualsiasi dei paesi europei, ci si è trovati di fronte alla necessità di armonizzare in qualche modo i diversi sistemi nazionali di qualificazione delle professioni. È così che è nato il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF, in inglese European Qualification Framework), che a sua volta ha incoraggiato i Quadri Nazionali delle Qualifiche (QNQ), con cui gli stati nazionali si adeguano (su base volontaria) ai criteri europei.
Si tratta di strumenti che aiutano il cittadino non solo a capire se la propria professione è riconosciuta e in che modo all’estero, ma anche a confrontare tra loro le diverse professioni e certificazioni in modo da valutare meglio il percorso formativo da intraprendere.
Se quindi stai pensando di frequentare un corso di formazione professionale o, più in generale, un percorso di istruzione, ti può essere utile capire cos’è e come funziona l’EQF, cosa si intende per “qualifica” e per professioni regolamentate e quali strumenti hai a disposizione per fare una valutazione consapevole.
Cos’è il Quadro Europeo delle Qualifiche
Possiamo dire che l’EQF è un sistema di traduzione: traduce una professione da un paese all’altro sulla base di alcuni criteri standard. In questo modo, qualsiasi cittadino (lavoratore ma anche datore di lavoro) può confrontare e paragonare una qualifica rilasciata in un paese con quella rilasciata in un altro.
Il Quadro Europeo delle Qualifiche è stato istituito nel 2008 e successivamente riveduto nel 2017. L’EQF segue un approccio basato sui risultati di apprendimento con numerosi vantaggi:
- aumenta la trasparenza della qualifica e favorisce la comparabilità tra i paesi e al loro interno tra le diverse istituzioni e le diverse qualifiche;
- il contenuto e il livello di una qualifica riflettono in modo univoco i risultati di apprendimento raggiunti, cioè quanto la persona che possiede una certa qualifica conosce, comprende e sa fare;
- rappresenta una fonte di informazioni affidabili spendibili sia a fini occupazionali sia per intraprendere ulteriori percorsi formativi;
- consente ai datori di lavoro di valutare meglio le qualifiche rilasciate da altri paesi e istituzioni;
- fornisce una mappa esaustiva di tutti i tipi e livelli di qualifica in Europa, accessibili attraverso le banche dati sulle qualificazioni;
- permette di individuare il livello di una particolare qualifica e la sua correlazione con altre qualifiche;
- tutela i consumatori perché i cittadini possono discernere più facilmente le qualifiche affidabili da quelle che non lo sono o, peggio, sono false.
Inoltre, l’EQF (e di conseguenza anche i Quadri Nazionali delle Qualifiche) proprio perché basato sui risultati di apprendimento, funge da punto di riferimento per identificare, documentare, valutare e riconoscere anche l’apprendimento conseguito con la formazione non formale e informale (leggi qui la guida la certificazione delle competenze).
Come funziona l’EQF
Nel Quadro Europeo delle Qualifiche i risultati di apprendimento sono definiti in due dimensioni: i livelli e gli ambiti di apprendimento.
Livello
È una sorta di indice con cui identificare in modo veloce e univoco il grado di apprendimento raggiunto in un determinato ambito.
Si va da 1 a 8: più è alto il livello, più sono alti il grado e la complessità delle conoscenze che si presuppone la persona abbia raggiunto. Per esempio, il grado di autonomia che ci si aspetta da coloro che sono in possesso di una qualifica di livello 2 è molto inferiore rispetto a quello atteso da coloro che sono in possesso di una qualifica di livello 7.
Ambito di apprendimento
Consente di classificare allo stesso livello i diversi tipi di qualifiche, ad esempio certificati accademici e certificati professionali.
Gli ambiti di apprendimento sono 3:
- conoscenze
- abilità
- autonomia e responsabilità
Qualifiche e professioni regolamentate
A questo punto forse è utile fare un passo indietro: per qualifica si intende il risultato formale che un’autorità competente convalida e certifica a conclusione di un percorso a riprova che la persona ha acquisito determinate conoscenze e competenze in base a standard predefiniti.
Le qualifiche esprimono quello che le persone conoscono, capiscono e sono in grado di fare dopo un corso o un ciclo di studi (e talvolta anche un’attività lavorativa).
Assumono, quindi, diverse forme:
- diploma
- laurea
- certificato
Con le qualifiche, un datore di lavoro o un ente sa cosa aspettarsi da una persona in termini di conoscenze e abilità. In alcuni casi sono necessarie per accedere a determinate professioni, mentre a livello personale aiutano a migliorare l’occupabilità, agevolare la mobilità e permettere l’accesso ad ulteriori livelli di istruzione. In diversi contesti comunque anche una certificazione delle competenze non formali ha il suo vantaggio.
Le professioni regolamentate
Quando per poter esercitare un mestiere sono richiesti un diploma specifico, il superamento di un esame (per esempio l’esame di Stato) e/o l’iscrizione ad un albo/odine professionale si parla di professioni regolamentate.
La norma italiana stabilisce non solo quali siano i requisiti per esercitare il mestiere, ma anche chi sia l’autorità competente a rilasciare la relativa qualificazione.
Qui trovi l’elenco di tutte le professioni regolamentate nel nostro paese con la autorità che le certifica.
Comprendi benissimo l’importanza di avere un quadro di riferimento che garantisca la trasparenza, l’armonizzazione e la qualità dei risultati dell’apprendimento: in questo modo gli individui, i datori di lavoro e gli enti erogatori di istruzione e formazione sono in grado di attribuire il corretto valore economico, sociale e accademico a ciò che è stato effettivamente appreso.
Il Quadro Nazionale delle Qualifiche
L’EQF ha il merito di aver sollecitato e spinto i paesi europei a dotarsi di strumenti che recepissero il sistema europeo di qualificazione. Sono nati così i Quadri Nazionali delle Qualifiche: prima del 2008 erano solo 3; oggi sono 43. In Italia il QNQ ha visto la luce nel 2018.
Il QNQ svolge tre funzioni:
- raccorda e armonizza il sistema nazionale con quello europeo
- descrive tutte le qualifiche rilasciate dal sistema nazionale delle qualificazioni
- coordina l’offerta formativa e la validazione e certificazione delle competenze (ad esempio tra le Regioni come nel caso italiano).
Coinvolge quindi tutti i tipi e livelli di qualifiche, comprese quelle rilasciate nell’ambito dell’istruzione generale, dell’istruzione superiore, dell’istruzione accademica e della formazione professionale e tecnica, nonché le qualifiche rilasciate da organizzazioni del settore privato e quelle internazionali.
Il Quadro europeo identifica 8 livelli, ma molti stati si sono regolati diversamente: qualcuno ne ha di più, qualcuno di meno. Ad esempio quello irlandese ne ha 10, quello scozzese 12, quello francese solo 5. L’Italia si è adeguata a 8.
In ogni caso, una volta che i quadri nazionali sono rapportati all’EQF, tutte le nuove qualificazioni (certificati, diplomi ecc) in linea di principio devono contenere un chiaro riferimento al livello EQF appropriato. I paesi membri sono anche invitati ad indicare il corrispondente livello EQF in tutti i documenti relativi alle qualifiche rilasciate dalle autorità competenti (cioè certificati, diplomi, supplementi) e nei repertori delle qualifiche.
Infine in Italia c’è il Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle Qualificazioni professionali: è stato istituito nel 2013 e il processo di adeguamento all’EQF è ancora in corso. Ad oggi è il quadro di riferimento in Italia per la certificazione delle competenze e l’armonizzazione dei titoli di istruzione, formazione e qualificazione rilasciati in Italia da un ente titolare (scuola superiore, università, Regione, ente accreditato o autorizzato).
Eqf Conclusioni
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